Archivi categoria: Racconti

Lampo Biondo e Nero

Stasera è peggio”, pensa Sonia spazzolandosi. Un lungo riflesso biondo nello specchio, uno sguardo nascosto al suo uomo.
Aggressivo, sbrigativo un po’ incazzato. Già le aveva fatto cambiare il vestito (“Non stiamo andando a messa!”), poi all’ultimo, ormai in macchina, l’aveva rimandata su, perché le calze erano troppo scure.
Ed ogni volta, anziché chiedere, ordinava. Continua a leggere Lampo Biondo e Nero

Nel Retro

– Gianfilippo?
– Si, Emma?
– Quella commessa mi ha toccato…
– Quale commessa?
– Quella di stamane, la misura, il vestito.
– Oh Emma, Emma… Non mi dirai …. a si, nella boutique. Quella magra, tirata, esagerata…
– Si Gianfilippo, proprio quella. La prima volta l’ho sentita ma non ci ho fatto caso. Poi di nuovo. Inginocchiata, senza motivo, figurati. Senza parere una carezza all’interno della mia coscia, mentre fermava l’orlo. Poi a gambe aperte solo per me, poi una mano sul seno. Ne sono sicura.
– Ma dai, ti sarà sembrato.
– Ti dico di no. Ci torno domani e voglio che tu ci sia. Continua a leggere Nel Retro

Trionfanti e Felici

Stava su di lui, alta, morbida generosa.

Non chiedeva, non parlava, si dava: sorriso tenero, occhi in basso, movimenti lenti e dolci.

Luna straziante, fame e freddo.

Qui dentro no, qui dolcezza montante senza fretta, fuoco dentro, dimenticanza e carne. Spinge coi lombi, regge il peso, avvolge la durezza del suo uomo, e continua il volo, contrae lo spazio, allarga il respiro, senza freddo, senza fame, senza stridore, solo discesa vertiginosa, valle abissale, braccia e lingue, fiato e sudore.

Un rumore, un’ altra auto, altri destini alieni, scorbutici e accaniti, nel piazzale gelido di anime scaraventate via.

E noi invece salvi, fradici di odore solo nostro, fiammeggianti di calore ubriaco, arrivati insieme, stanotte, trionfanti e felici.

© Alicerobertohot, febbraio 2014.


La solita sciupafemmine

Lucia, sdraiata sulla schiena, trastulla i due cazzi davanti a lei.

Alice, fra le sue gambe, le carezza la pancia ed ogni tanto la fighetta.
Ma anche lei, Alice, è maggiormente attratta dallo spettacolo che ha proprio davanti alla faccia: il volto carino, il fisico minuto di Lucia ed i due cazzoni che lei tiene in mano, bacia ogni tanto, stringe e sega, spesso guardando negli occhi l’amica. Continua a leggere La solita sciupafemmine

Ma dov’è Alice?

Ma dov’è finita Alice? Giro il collo mi sporgo, ma non la vedo.

Guardo davanti.

Bella cena, gente allegra e loquace. Tutto sommato bella tavolata. Io ed Alice siamo nuovi, ma nessuno ce lo fa pesare. Forse sono nuovi anche quei due più tirati, lui addirittura giacca e cravatta, lei vestitino da pomeriggio. Continua a leggere Ma dov’è Alice?

STRIP POKER . Avventure di Bea donna coraggiosa ogni tanto, complicata sempre.

    “Coppia di donne, togliti la camicetta”

    “Tolgo quello che cazzo mi pare; ho una giarrettiera, stronzo!”

    Si era portata la giarrettiera… Libera di farlo. La regola era dieci cose addosso, maschi e femmine, quello che decidevi tu.

    Centomila euro all’ingresso, diecimila ogni capo di abbigliamento. Bea aveva consegnato tutto al cassiere, soldi ed indumenti in più. Poi era stata ispezionata dalla Madama, fredda come un’ infermiera, che aveva contato le sue dieci cose, ritirato tutto il resto (ogni oggettino, persino il fazzoletto di carta) e poi chiamato: “Simon!”

    Simon era apparso, giacca da sera, nero come la notte, e l’aveva scortata in basso, dove giocavano.

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Meglio Senza

Alice: “Sssssss, si è addormentato”

Angela: “Si, ho visto”

Alice: “Riposa soddisfatto, il porco”

Angela: “Ma perchè porco, poverino, è stato così dolce…”

Alice: “Perchè è un porco, te lo assicuro. Ci credo che è stato dolce, cosa doveva fare, chi stava meglio di lui?”

Angela: “Io son stata benissimo”.

Alice:” Anch’io”. Continua a leggere Meglio Senza

Ci vorrebbe un caffè

Lei carina, faccino, bionda. E’ sul bordo del lettone, e si aggrappa per reggere la spinta ritmica del suo ragazzo.

Appena avanti , sul letto, c’è Alice sdraiata pancia in giù.

Io, al suo fianco, mi muovo piano per non disturbarla: capisco che ancora dorme, spossata.

Guardo i due vicino a noi: lui spinge e spinge molto meccanico, lei prende tutto, completamente concentrata. Sono isolati e assorti come se fossero soli.nylon.maschera ritaglio sfum Continua a leggere Ci vorrebbe un caffè

Sala Apposita

Suoniamo alla porta del privè. Noi non andiamo nei privè italiani, non ci fidiamo. Ma qui siamo in una grande città europea, dove tutto sembra rilassato e normale.

Suoniamo una seconda volta, con la curiosità di scoprire in che locale siamo capitati, e se la nostra ricerca su internet ci ha fatto scegliere bene.

Aprono.

Entriamo. Continua a leggere Sala Apposita